mercoledì 12 agosto 2009

La fauna

Storicamente la fauna dei Monti Sabini già tra l'XI e il XII secolo si rivelava assai varia e caratterizzata da ungulati di grossa e media taglia, come il cervo, il capriolo e il cinghiale; anche il lupo e l'orso erano piuttosto diffusi e costituivano le principali specie predatorie di queste montagne.
Circa questi ultimi due mammiferi, le cronache riferiscono che gli ultimi lupi furono abbattuti tra gli anni 1950 e 1960; per l'orso, invece, gli ultimi avvistamenti risalgono al 1500. Comunque, attualmente, dei due grossi carnivori non rimane alcuna traccia.
Tra gli ungulati solo il cinghiale, per la sua alta capacità di riproduzione e per la sua rusticità, popola ancora frequentemente i boschi di Vacone, mentre per il cervo e il capriolo le ultime segnalazioni risalgono al 1600.

Per quanto riguarda i mammiferi di taglia inferiore, l'avifauna e le altre componenti faunistiche, si riporta è una lista degli animali che si possono incontrare, purtoppo abbastanza timorosi, poiché è una zona nella quale viene praticata la caccia.
Mammiferi: arvicola, quercino, riccio, moscardino, ghiro, gatto selvatico, istrice, lepre, faina, tasso, donnola, scoiattolo, volpe.
Avifauna: a parte la numerosa presenza di passeriformi, l'appassionato di birdwatching può osservare: civetta, assiolo, gufo, poiana, cuculo, colombaccio, cornacchia grigia, picchio rosso maggiore e picchio verde, falco pellegrino, gheppio, ghiandaia, cincia, gazza, allocco, barbagianni, upupa.
Anfibi: rospo comune, raganella, salamandrina dagli occhiali, tritone comune, tritone crestato, rana verde, rana italica, rana dalmatina e, di importante segnalazione, l'ululone dal ventre giallo.
Rettili: orbettino, ramarro, lucertola campestre, luscengola; da ricordare tra gli ofidi: cervone, biacco, coronella austriaca, colubro di Esculapio, natrice tessellata e dal collare, vipera aspis.
Artropodi: oltre alle specie comuni alla zona di riferimento, una nota particolare riguarda un lepidottero (farfalla) di grandi dimensioni e di notevole bellezza: Caraxes Jasus. Questo insetto, superstite di una fauna mediterranea calda africana, nella forma larvale di bruco, si nutre del corbezzolo.

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